A blog from World War 2 | Un Blog dalla Seconda Guerra Mondiale

Author Archive

  • 23 settembre 1943

    Casale di Carinola I soldati tedeschi si appostano con le mitraglie per tutte le vie di Casale. Verso le ore 8:00 un banditore gira le vie del paese dicendo che tutti gli uomini si uniscono in piazza per ascoltare il discorso di un ufficiale tedesco. Andati in piazza ci accorgiamo che siamo chiusi da tutte […]

  • 24 settembre 1943

    Ci fanno salire sui camion e ci portano alla stazione di Sparanise. Qui ci fanno salire sui carri bestiame. Siamo Casalesi, altri uomini di Carinola, San Donato, San Ruosi, e Ventaroli. Chiudono i carri e non c’è nessuna via d’uscita. La stessa sera partiamo. Siamo zeppi di sudore e non si può neanche respirare. Così […]

  • 26 settembre 1943

    Siamo alla stazione di Verona. Ho tentato di scappare. Sono sceso dalla parte opposta della ferrovia e ho cercato di salire su un altro merci fermo nella stazione, ho sentito un grido alle mie spalle ed un tedesco mi ha puntato il fucile addosso. Ho fatto subito marcia indietro sul carro. Siamo arrivati a Dachau, […]

  • 30 settembre 1943

    Siamo arrivati a Monaco di Baviera.  È notte, ci hanno portati in un gran hotel.  Qui abbiamo cambiato un po’ di moneta italiana in marchi tedeschi.  Ci siamo comprate delle birre.  C’è un teatro, e la notte molti di noi hanno dormito sul palco, nude tavole. Ci hanno portati all’ufficio del lavoro.  Vengono gente a […]

  • 1 ottobre 1943

    Siamo andati a lavoro io e Donato Russo.  Lavoriamo a scaricare mele, cetrioli, e verdure da sopra i carri merci, carri italiani.  La sera si torna al dormitorio.  Qui ci danno da mangiare la “suppe”- acqua calda e crusca di grano senza alcun condimento.  Alle 20:00 si va a fare la doccia- obbligatoria- 20:30 tutti […]

  • 20 ottobre 1943

    Ho incominciato a imparare la strada e non ci accompagnano più.  Incomincio a farmi delle amicizie nei negozi alimentari che sono lungo la strada che dal magazzino porta al dormitorio.  Una volta a una bottega, un’altra volta a un’altra, gli porto un sacco di mele o cipolle che prendo di nascosto al magazzino o sui […]

  • 8 novembre 1943

    Mentre esco dal ristorante dove sono andato a mangiare incontro i carabinieri in divisa. Vanno pulendo le strade in piena città con certe carrette che spingono a mano come asini, mi hanno detto che li hanno presi a Roma. Gli do un appuntamento per il giorno dopo e gli porto un sacchetto di mele. Loro […]

  • 15 novembre 1943

    Oggi sono andato al mercato nero. Ho incontrato Silvio Grassini di Roccamonfina. Ho lavorato per lui le ciliegie solforate dal 1938 al 1943. Ho comprato un cappotto da lui. Già è comparsa la prima neve.

  • 20 novembre 1943

    Oggi ho trovato Carinolesi e altri di San Donato. Mi danno il loro indirizzo. Lager B.M.W., a circa sette chilometri da Monaco.

  • 22 novembre 1943

    Ho comprato da un tedesco un barattolo di miele di 8 kg. L’ho portato al Lager B.M.W. e l’ho venduto a Guido Garofalo e Ermelindo Cirelli, ho guadagnato 15 marchi. Loro lo rivendono a piccoli barattoli agli olandesi che sono nello stesso Lager. Seguito ad andare al mercato nero, che è a centro di Monaco […]

  • 26 novembre 1943

    Oggi ho incontrato Antonio Martulli, impiegato nel comune di Carinola, gli ho regalato 2 kg. di pane “tessera”.

  • 6 dicembre 1943

    Oggi è venuta una signora che lavora all’hotel Deutsch Kaiser situato dirimpetto alla stazione centrale di Monaco (Monaco ha tre stazioni). Confabula con il mio principale, mi guardano, poi carico le mele su una lambretta a tre ruote e se ne va. Poi viene un signore e si porta, dopo aver parlato con il principale, […]

  • 8 dicembre 1943

    Siamo a scaricare delle cappucce dal carro merci del treno sul camion, scivolo e mi faccio male la gamba. Dopo caricato il camion, andiamo al magazzino. Appena il principale vede che mi sono fatto male, chiama un italiano. Mi dice se voglio andare a lavorare in albergo. Dico di sì. Prende il telefono e dopo […]

  • 9 dicembre 1943

    L’hotel è un grande locale dove ci lavorano più di cento persone. È dirimpetto alla stazione centrale. Mi hanno messo a lavorare vicino alla macchina che lava i piatti. Qui sto molto bene, solo che non ho notizie di mia moglie, e i miei due piccoli figli, specie Marina che ha circa 8 mesi. Ieri […]

  • 15 dicembre 1943

    Mi chiama il direttore dell’hotel e mi dice che devo andare all’ufficio del lavoro. Qui mi dicono che non posso stare a lavorare all’hotel, che devo tornare dove stavo prima. Li faccio vedere la gamba che mi sono fatta male, non è guarita, c’è ancora la pelle scorticata. Visto questo, mi fanno una carta e […]

  • 16 dicembre 1943

    Questa notte c’è stato un grande bombardamento. Siamo scesi negli scantinati, dopo circa un’ora è cessato l’allarme.

  • 17 dicembre 1943

    Mi sono presentato alla fabbrica Rockinger dove sono Agostino LaTorre, Ciccillo D’Angelo, Traglia Pasquale, e Mario Tutone. Quest’ultimo è uno sfollato di Napoli che ha la famiglia a casa di Don Filippo Trabucco, il cieco, a Casale. I Casalesi quando mi hanno visto sono rimasti tutti contenti. Mi mettono vicino a una macchina che buca […]

  • 24 dicembre 1943

    Vigilia di Natale, ma per me non è Natale, ma un dolore immenso. Ieri ho detto a Agostino di venire a Monaco da me e che si porta con sé un sacco a pane. Agostino è venuto puntuale. Lo porto con me lungo la strada che facevo io quando lavoravo col commerciante di frutta. Su […]

  • Natale 1943

    Per me è un giorno qualunque, anzi un giorno tetro.Non posso trattenere le lacrime che mi riempiono gli occhi pensando a mia moglie, i miei figli che sono rimasti senza il mio sostegno morale e materiale- che angoscia!

  • Capodanno 1944

    Per me è lo stesso come Natale. Per me le feste ricordevoli e’ meglio che non arrivano mai, è sempre un martirio.

  • 6 gennaio 1944

    Ieri sono andato al Lager dove sono i Carinolesi e quelli di San Donato e dintorni. Gli ho portato un’altro barattolo di miele che loro rivendono agli olandesi- anche loro deportati dai tedeschi come noi. Questi olandesi sono proprio brava gente.

  • 10 gennaio 1944

    La notte scorsa mentre stavamo dormendo siamo stati svegliati dalle sirene. Scendiamo sotto lo scantinato del dormitorio, dopo circa un’ora siamo ritornati nei dormitori, non ci sono danni, ma fuori si sentono rumori di scavatrici che scavano macerie e cadaveri, e pompieri che cercano di spegnere incendi. Sono stanco di questa vitaccia. Spero che finisca […]

  • 18 gennaio 1944

    Oggi sono andato al Lager di Fasanerie Nord dove sono Agostino, Ciccillo, Traglia, e Tutone Mario, lo sfollato Napoletano che ha moglie e famiglia a Casale. Quest’ultimo è una brava persona e intelligente. Mi fa proposte di scappare ma io gli rispondo che non è ancora il momento. Passo la giornata con loro e la […]

  • 24 gennaio 1944

    Sono tornato dal lavoro, mi sento male, molto male. Verso le otto arriva l’ora di fare la doccia, come tutte le sere. Non ce la faccio a muovermi e resto dove sono. Quando vengono tutti nel refettorio, dopo fatta la doccia, portando la solita suppe io non la tocco. La testa mi brucia. Andiamo nelle […]

  • 27 gennaio 1944

    Viene il capo campo e dice che se non me ne vado, mi fa prendere dalla polizia. Agostino parla o fa parlare col nostro capofabbrica Rockinger, del mio caso. Questo risponde che non gl’importa niente. Così esco dal Lager e torno a Monaco. Prendo il tram e vado al Consolato Italiano. Nessuno mi accompagna, poco […]

  • 28 gennaio 1944

    Incomincio ad alzarmi, mi sento quasi bene.

  • 29 gennaio 1944

    Stanotte sono venuti a bombardare, tutti i malati che stanno un po’ bene scendono sotto l’ospedale. Gli altri, compreso io, scendono sotto l’ospedale con i letti attraverso una botola che è situata nei corridoi. Dopo qualche ora ci hanno risaliti sopra. Sono andati a bombardare lontano. Oggi sono venute due signorine tedesche a trovare un […]

  • 30 gennaio 1944

    Sono andato dalle suore e gli ho chiesto un termometro, gli ho spiegato che quando viene l’infermiere a portare il termometro non ho la febbre ma al pomeriggio sì. Subito me lo danno.

  • 31 gennaio 1944

    Fuori c’è neve e continua a nevicare, ma dentro c’è caldo.Non vorrei più uscire di qui fino a che non finisca questa maledetta guerra.Ho inventata uno stratagemma.Col termometro che mi sono procurato dalle suore, vado nella toilet, metto il termometro sul termosifone e lo faccio salire a 39 gradi e me lo nascondo nel letto, […]

  • 2 febbraio 1944

    Stamattina sono venute le suore e hanno fatto celebrare una messa nell’ospedale stesso. Hanno cantato una messa uguale a quelle che cantavano nella chiesa di Casale con Don Pasquale Ruosi. Non ho potuto trattenere le lacrime. Tornato dalla messa sono un po’ stanco, ho dovuto mettermi a letto. Nel pomeriggio mi sentivo bene.

  • 5 febbraio 1944

    Oggi è venuto a trovarmi Tutone Mario e verso sera è venuto Agostino e Ciccillo. Mi trovano bene di salute, gli racconto il fatto del termometro e si mettono a ridere.

  • 12 febbraio 1944

    Il mio termometro nascosto continua a funzionare. Gli infermieri sono due- uno è molto alla buona, l’altro mi sembra più furbo. Una mattina viene uno e l’altra viene l’altro. È venuto a trovarmi una signora italiana, moglie di un tedesco, signora Porri, insieme a un’altra signora italiana. Mi portano dei giornali nei quali io spero […]

  • 13 febbraio 1944

    Stasera è venuto a trovarmi di nuovo Agostino e Ciccillo, mi domandano del termometro. Gli dico che l’ho nascosto nel letto con 38 1/2 di temperatura. Sono perfettamente guarito ma in fabbrica non ci vorrei andare più, il proprietario della fabbrica è tanto cattivo con noi italiani che lo chiamiamo tra noi “il boia” e […]

  • 17 febbraio 1944

    Viene l’infermiere stamattina, è il turno del furbo, consegna il termometro e se ne va. Lo viene a ritirare, lo guarda, e mi guarda. Scarica il termometro e me lo da di nuovo e mi si resta vicino. Dopo cinque minuti si fa consegnare il termometro lo guarda e mi dice, “schurke” che significa farabutto. […]

  • 18 febbraio 1944

    Esco dall’ospedale con 18 giorni di riposo.

  • 25 febbraio 1944

    Oggi sono andato alla Casa del Fascio giusto come mi disse la signora Porri. Fa un freddo che si gelano le ossa, sono una ventina di giorni che nevica sempre. A detta casa del fascio mi mettono in nota per una giacca, una camicia e una mutande, ma mentre mi stavano consegnando detta roba, il […]

  • 28 febbraio 1944

    Stamattina sono andato dalla polizia per far timbrare i moduli, mi vengono subito timbrati e firmati senza nessuna parola, e così resto all’Hotel Kreuzbräu (questo è il nome dell’hotel). Ho avuto una bella stanza al quarto piano, ci sono due letti, però ci sono solo io, l’altro è vuoto.

  • 3 marzo 1944

    Oggi è venuta da Konstanz la moglie del signor Schumann, è una gentile signora. Lei vive al Lago di Constance lontano dai bombardamenti, ed ogni due/tre mesi viene a Monaco a visitare il marito che non può neanche lui abbandonare il suo lavoro farmaceutico, abbiamo mangiato insieme ed abbiamo parlato un po’ dell’Italia.

  • 4 marzo 1944

    Stiamo seduti insieme al detto albergo, i coniugi Schumann ed io, quando viene un giovanotto dall’aspetto distinto e si siede presso di noi, ci sente parlare italiano e dice che lui è francese però della Corsica e capisce l’italiano. Dice che è un attore cinematografico, ci da anche due foto una a me l’altra alla […]

  • 5 marzo 1944

    Siamo sempre in detta compagnia nell’hotel a cenare la sera. Viene il Corso si siede vicino a noi e ci offre della cioccolata. Mentre stiamo parlando vengono altri amici del signor Schumann che siedono sempre a quel tavolo, allora io ed il francese ce ne dobbiamo sedere ad un’altro tavolo mentre stiamo seduti viene un’altro […]

  • 6 marzo 1944

    Stamattina sono andato a lavorare, ho finito il riposo, mi sento bene. Questa sera abbiamo mangiato insieme io, Mattiussi, e il Corso. Verso le 10:00 andiamo a letto, Mattiussi abita ad una pensione vicino all’hotel Kreuzstrasse 34- ed io e il francese ce ne andiamo nella mia stanza.

  • 7 marzo 1944

    Vado a lavorare lui resta a dormire, ritorno la sera ed è sempre lo stesso, mangiamo la sera e poi si va al letto.

  • 8 marzo 1944

    Stasera tornato da lavorare, il francese non è in albergo. Mangio in compagnia di Mattiussi, poi lui se ne va a dormire ed io mi vado a sedere un po’ con i Schumann, parliamo qualche mezz’ora e poi me ne vado a coricare, loro si coricano troppo tardi, hanno paura degli allarmi che in questo […]

  • 13 marzo 1944

    Stanotte mentre stavo dormendo viene la portinaia ad avvertire che c’è il pre-allarme, sono le 21:50, a mezzanotte precisa suona l’allarme, andiamo al ricovero che è a 600 metri lontano dall’hotel, fuori c’è neve. All’1:00 è finito l’allarme, torniamo a casa.

  • 18 marzo 1944

    Oggi, sabato, è vigilia di S. Giuseppe. Abbiamo staccato di lavorare come il solito a mezzogiorno, io, Agostino, e Ciccillo compriamo della carne con le nostre marche risparmiate, dopo comprato la carne andiamo a mangiare all’hotel dove dormo io. Mentre stiamo mangiando suona l’allarme, paghiamo in fretta e scappiamo al solito bunker che è molto […]

  • 19 marzo 1944

    San Giuseppe. Vado a Fasanerie Nord giusto come siamo rimasti d’accordo ieri, Agostino sta già cucinando la carne, arrivo io e seguito la cucina. Mentre sto cucinando i maccheroni vediamo entrare anche Massimo Desantis ci salutiamo e lo invitiamo a restare a pranzo con noi, così il giorno di San Giuseppe abbiamo avuto il piacere […]

  • 21 marzo 1944

    Si va a lavorare come tutti i lunedì; come sono brutti i lunedì in Germania! E quando vuol finire? Ho scritto a mio fratello a Terni, ai cugini a Roma, a mio cognato a Pianosa, pregandoli a tutti di far giungere in qualche modo mie notizie a mia moglie.

  • 23 marzo 1944

    La sera mangiamo sempre allo stesso posto io e Mattiussi di Trieste, gli domando se la pensione dove dorme lui c’è una stanza libera perché all’hotel pago molto-16,40 la settimana solo per dormire.

  • 24 marzo 1944

    Mattiussi ha parlato con l’affittacamere e la stanza c’è.

  • 25 marzo 1944

    Ho licenziato la stanza all’hotel e sono passato alla pensione in Kreustrasse 34/1 dove sta Mattiussi, ho pattuito per 36 marchi al mese. Siamo vicini di stanza, la mattina chi prima si sveglia chiama.

  • March 26, 1944

    While we are sleeping, the landlady comes to wake us up: there is an air raid warning. I go to the usual shelter because it’s safe, Mattiussi doesn’t want to go outside in the cold so he goes to the guesthouse basement. There’s 25 centimeters of snow outside and it’s still coming down. After 30 […]

  • 30 marzo 1944

    Un’altro allarme, sempre quando si sta dormendo, ma questa volta neanche sono venuti a Monaco.

  • Oggi sabato santo 8 aprile 1944

    Io, Agostino, e Ciccillo siamo andati a Baierbrunn ad una quindicina di kilometri da Monaco dove sono molti altri Casalesi. Antonio Aurilio, i fratelli Cerbarano, Alfredo Lepore, Taffuri Felice e altri ancora, ci hanno accolto con molto piacere, la notte l’abbiamo passato in detta località insieme ai Casalesi.

  • 9 aprile 1944

    Pasqua! Natale è passato e anche Pasqua è venuta, e sono sempre lontano e privo di notizie della mia cara famiglia! E quando finirà?? Stamattina siamo andati tutti a messa a mezzogiorno e abbiamo mangiato tutti insieme a Baierbrunn in un albergo. Il pranzo è speciale; due/tre patate spaccate e una zuppa buona soltanto per fare […]

  • La notte del 24 aprile 1944

    Suonano le sirene, mi alzo svelto e chiamo Mattiussi che anche lui si sta vestendo, gli domando se viene al Bunker mi risponde che lui preferisce andare sotto il palazzo, allora mi infilo il cappotto e scappo fuori, entro nel ricovero, è già pieno. Appena nel ricovero mi accorgo che ho dimenticato il portafoglio nell’altra […]

  • 27 aprile 1944

    Questa notte abbiamo dormito nel ricovero, ma senza una coperta, a dormire sulle panche ci fa molto freddo. Il giorno giriamo per trovare una stanza, ma niente, sono rimasti 100,000 persone senza tetto. Li hanno acconciati bene.

  • 30 aprile 1944

    Nel Bunker ci fa molto freddo, abbiamo pensato di andare a dormire sotto il ricovero della nostra casa. Pian piano scendiamo nel ricovero, e ci facciamo luce con le candele che ci ha date la nostra padrona di casa. Nel ricovero ci sono letti di legno e una balla di paglia, ci fa molto caldo, […]

  • 2 maggio 1944

    Non potendo trovare una stanza siamo andati, cioè abbiamo trovato un posto dove ci sono uomini di ogni nazione, una specie di asilo, però non come quello dove stavo prima, in quest’asilo ci sono anche due italiani, uno di Carinola e uno di Afragola, un certo Castaldi Andrea. In detto asilo ci sono le monache […]

  • 15 maggio 1944

    Ho avuto i buoni per: Una giacca e pantaloni, una camicia, una mutande, calzetti, due fazzoletti, e un paio di scarpe, questo è tutto.

  • 18 maggio 1944

    Oggi insieme alla signora Schumann, è tornata da Konstanz, andiamo a comprare detta roba. Per sua conoscenza che ha a Monaco, riesco ad avere un bel vestito, anche il resto non è male, però sempre per conoscenza di questa molto gentile signora. Dopo comprato tutto andiamo a casa sua e là aspettiamo il marito che […]

  • 20 maggio 1944

    Questa sera tornando dal lavoro trovo Mattiussi con la licenza per andare in’Italia. Vorrei pure io, ma come?? Lo accompagno alla stazione, gli do una lettera che se per caso lui potrebbe spedire a mia moglie, la spedirà, ci salutiamo, lui parte a mezzanotte.

  • 25 maggio 1944

    Piove sempre, fa freddo, e pensare che alle nostre parti ci fa un caldo che si va quasi nudi, e qui invece sempre col cappotto. La sera me ne vado spesso dai coniugi Schumann, sono persone molto colte e molto gentili, e mi fa tanto piacere trascorre qualche ora insieme a loro, ed anche loro […]

  • 9 giugno 1944

    Come sempre si lavora alla stessa fabbrica però non più alle macerie, l’hanno rimessa a posto e si lavoro come prima, però oggi mentre stiamo intenti a lavorare sentiamo le solite sirene, andiamo al ricovero che se ci cade un semplice spezzone sfonda tutto. Sono le 10:00. Incominciano a sparare, si sentono bombe cadere a […]

  • 12 giugno 1944

    Un grande bombardamento pure a Monaco, ma anche questa volta le bombe sono cadute lontano da noi.

  • 13 giugno 1944

    A mezzogiorno un’altro bombardamento a Monaco. A mezzanotte un’altro bombardamento, le bombe sono cadute ad ogni direzione su Monaco, molte fabbriche colpite, tram non funzionano, stazioni ferroviarie colpite, ma per grazia di Dio dove stiamo noi niente. Siamo alla metà di giugno, piove sempre, il sole costa a caro prezzo.

  • 30 giugno 1944

    Ancora piove, di sole ne vediamo appena un po’ qualche giorno, oggi ha fatto anche freddo, tuttora si porta il cappotto, cose incredibili, che clima!

  • 11 luglio 1944

    Mentre stiamo a lavorare sentiamo le sirene, andiamo sempre sotto il ricovero in fabbrica, non si può uscire fuori, non possiamo andare in un rifugio, così dobbiamo pregare Iddio che salvi la sua fabbrica per essere salvi noi.

  • 12 luglio 1944

    Verso mezzogiorno, mi sono trovato a circa 10 kilometri da Monaco a lavorare con il camion. Squillano le sirene, siamo io e l’autista. Siamo in aperto campagna, non c’è un buco. Dove fuggire? Ci mettiamo dietro al camion. Dopo circa un quarto d’ora incominciano a sparare due contraeree che erano circa 500 metri da noi, […]

  • 13 luglio 1944

    Alle 9:15 un altro allarme, dopo 10 minuti che siamo nel ricovero incominciano a buttare bombe e sentiamo a poca distanza da noi hanno buttato a terra una grande fabbrica ed un deposito di combustibili è stato tutto incendiato, sono stati due ore consecutive sempre a sparare, alle 11:30 è finito ma si può dire […]

  • 14 luglio 1944

    Stiamo lavorando siamo pochi uomini, solo quelli che dormiamo a Monaco. Quelli di Fasanerie Nord non possono venire perché non ci sono mezzi di trasporto. Viene uno di Minturno con qualche mezzo di fortuna e ci dice che Fasanerie Nord è stata distrutta, le baracche sono andate tutte per aria, miracolosamente è rimasta all’impiedi solo […]

  • 16 luglio 1944

    Alle 9:00 c’è l’allarme, è domenica, sto a casa. Vado al ricovero, dopo pochi minuti incominciano le solite sparatorie, dopo qualche ora è finita ed anche questa volta siamo salvi, questa volta hanno bombardato la ferrovia.

  • 18 luglio 1944

    Un’altro allarme, dopo un’ora è finita, hanno cambiato strada stavolta.

  • 19 luglio 1944

    Allarme che è durato tre ore, hanno seminato bombe da tutte le parti, ma per grazia di Dio dove siamo noi niente.

  • 20 luglio 1944

    Nuovo allarme, anche questa volta è stato scelto per obiettivo Monaco ma con poche bombe.

  • 21 luglio 1944

    Quest’oggi, sono venuti di nuovo su Monaco ed hanno buttato bombe in parecchi parti della città. Le linee tranviarie che da molto tempo erano state interrotte rimangono sempre più danneggiate. La sera mangiamo il piatto di patate senza condire poi un piatto d’acqua calda chiamato zuppa e poi si va a dormire.

  • Domenica 23 luglio 1944

    Sono già tre giorni che piove non si vede mai il sole, che terra maledetta, e pensare che adesso a Casale ci fa un caldo da bruciare e qua si deve portare il cappotto. Oggi sono 10 mesi che i tedeschi mi rubarono portandomi in Germania a lavorare, a farmi loro schiavo. Sono 10 mesi […]

  • 24 luglio 1944

    Allarme.

  • 25 luglio 1944

    A mezzanotte è suonato l’allarme, ci siamo alzati e andati al ricovero per modo di dire, basta una piccola bomba ed è sufficiente per sfondare tutto, noi preghiamo sempre Iddio che ci salvi da ogni pericolo e che ci faccia ritornare alle nostre famiglie lontane e desolate! Penso alla mia cara moglie con i cari […]

  • 31 luglio 1944

    Mentre stiamo mangiando quel poco di acqua calda suonano le sirene, immediatamente si sentono sparare le batterie contraeree, ma bombe non se ne sono sentite avranno bombardato lontano.

  • 2 agosto 1944

    Allarme.

  • 4 agosto 1944

    Sono 5 giorni che piove sempre e oggi ha fatto anche freddo, sembra il mese di novembre, non possiamo vedere un po’ di sole. Ma si può sapere chi abbiamo ammazzato noi?!

  • Domenica 6 agosto 1944

    Finalmente oggi abbiamo potuto veder un po’ di sole e fa anche un po’ caldo. Dopo mezzogiorno sono andato a casa del Signor Schumann, siamo andati insieme a fare una passeggiata perché c’è sole. Mentre stiamo passeggiando incontro Domenico Minchella ci salutiamo e così diventati in tre a passeggiare, discorriamo un po’ col Signor Schumann […]

  • 9 agosto 1944

    Ieri e oggi abbiamo avuto un bel sole, ma non tutta la giornata, questo è rarissimo. Stasera verso le 8:00 ha incominciato a tuonare da far spavento, e dopo pochi minuti ha incominciato a piovere a tutta forza, all’1:00 di notte è suonato l’allarme, ci siamo alzati e andati nel rifugio, per fortuna dopo un’ora […]

  • 15 agosto 1944

    Madonna dell’Assunta. Abbiamo dovuto lavorare come tutti gli altri giorni. Finalmente abbiamo conosciuto anche in Germania cosa significa l’estate, sono quattro giorni che fa caldo ed abbiamo visto anche del sole. Chissà se questa santa giornata è stata festeggiata dalla mia piccola famiglia, spero almeno che abbiano ricevuto mie notizie. Chissà se i miei cari […]

  • 16 agosto 1944

    Alle 11:00 l’allarme, siamo andati al ricovero, ma per fortuna alle 11:30 è finito.

  • 20 agosto 1944

    Sembra che è incominciato l’estate anche in Germania, è buon tempo e fa anche caldo. Mentre sto facendo una passeggiata ho incontrato Mariano Desantis che è venuto da Moosach, sua residenza, e così siamo andati a mangiare insieme al solito albergo. Dopo è venuto a imparare dove abito io. Questa sera verso 10:30 mentre stavamo […]

  • 27 agosto 1944

    Questa sera insieme con Agostino e D’Angelo Francesco abbiamo comprato della carne e i maccheroni con le marche risparmiate da due settimane e ce li abbiamo fatti cuocere ad un albergo vicino dove abito io, i maccheroni sembravano colla, e la carne non era buona, dopo loro hanno dovuto andarsene a Fasanerie Nord, loro campo.

  • 29 agosto 1944

    Stamattina ha incominciato a piovere, sono le 10:00 di sera e ancora piovicola. Sembrami che l’estate sia già finita. Anche il tempo li castiga!

  • 2 settembre 1944

    Oggi mi sono incontrato per la prima volta con Alberto DeCristofaro, mi ha detto e fatto vedere la posta che riceve dalla moglie che dice che tutte le famiglie dei Casalesi in Germania stanno tutte bene e così spero, e spero che non sia lontano quel bel giorno in cui potrò abbracciare la mia cara […]

  • 10 settembre 1944

    È quasi un anno che disgraziatamente mi trovo in Germania, in questa terra maledetta Non posso avere il piacere di ricevere un rigo di scritto, una notizia dalla mia cara moglie. Spero a Iddio che mi faccia presto tornare dai miei cari e di farmeli trovare tutti sani a salvi, così riprenderò il dovere di […]

  • 11 settembre 1944

    Altro allarme.

  • 12 settembre 1944

    Altro allarme, è durato 2 ore e mezzo senza sparare. Alle 11:00 di notte mentre stavamo a dormire un’altro allarme dopo mezz’ora nel ricovero è finito. E quando vuol finire questa maledetta guerra?!

  • 13 settembre 1944

    Alle 11:30 è suonato l’allarme dopo un quarto d’ora è finito, ma verso le 2:00 dello stesso giorno squillano di nuovo le sirene, dopo mezz’ora pure quest’altro è finito, sono stati nelle vicinanze di Monaco.

  • 22 settembre 1944

    Mentre stavamo a mangiare è suonato l’allarme, siamo andati al ricovero, era l’una meno un quarto. Dopo 10 minuti ha incominciato un fuoco d’inferno che è durato circa un ora e mezzo, per grazia di Dio dove stavamo noi non ci è caduta nessuna bomba, ma a Monaco gli hanno fatto un altro bel servizio. […]

  • 23 settembre 1944

    Oggi è un anno! Un anno vissuto lontano dalla mia cara moglie e i miei cari figlioli. E oggi è un anno che ci rubarono i tedeschi strappandoci dalle nostre amate famiglie, lasciando i nostri cari in un mare di lacrime. Chissà quante lacrime avrà versato la mia povera Carmosina rimasta sola! Voglio sperare che […]

  • 26 settembre 1944

    È venuto l’inverno, piove sempre e fa freddo, la mattina dobbiamo alzarci alle 5:30 orario legale sono le 4:30, ci fanno staccare alle 6:30 già scuro. Sono proprio stufo all’impossibile, se non fosse per l’amor che ho per la mia cara moglie e figli non sopporterei tutto questo. È per loro che sopporto ogni cosa […]

  • 3 ottobre 1944

    Oggi un’altro allarme ma non è durato a lungo.

  • 4 ottobre 1944

    Alle 10:30 allarme, 11:15 è finito. 11:30 altro allarme e questa volta non è stato come prima. Dopo 5 minuti hanno incominciato a sparare. Stiamo sempre nella solita cella mentre bombardavano io mi sono fatto un sonno alle 1:10 è finito e siamo andati a mangiare le belle patate, pranzo quotidiano.

  • 5 ottobre 1944

    Quelli di Fasanerie Nord non sono venuti a lavorare, si vede che il bombardamento è stato efficace, hanno ridotta la stazione, già molte altre volte colpita, è un cumolo di macerie, binari e vagoni stanno buttati da ogni parte. Colpiscono proprio preciso questi aviatori americani.

  • 8 ottobre 1944

    Fa freddo, sembra inverno, e da noi, a Casale è ancora estate, si va senza giacca ci sono frutti da ogni parte, anzi questo è proprio il più bel mese dell’anno con i fichi e tanti altri frutti. E qua? Che vitaccia! Qua c’è solo lavoro e schiavitù!

  • 9 ottobre 1944

    Alle 10:30 è suonato l’allarme dopo 20 minuti è finito, cosi l’abbiamo scampata pure stavolta, voglio sperare nel Sommo Dio che mi faccia sempre salvo da ogni pericolo. Non è per me, per la mia vita, perché ormai sono stufo di vivere in questo modo, è per la mia moglie, i miei figli. Cosa ne […]

  • 15 ottobre 1944

    Oggi tutti gli italiani che lavorano con Rockinger, dove lavoro pure io, che stavano a Fasanerie Nord, li hanno fatti venire tutti ad abitare a Monaco in una scuola che si trova poco lontano da dove abito io, questo cambiamento di residenza è avvenuto dietro i grandi bombardamenti che fanno a Monaco. Siccome quando fanno […]

  • Lunedì 16 ottobre 1944

    Alle 11:30 è suonato l’allarme, alle 11:40 ci ha mandato a lavorare senza che ancora avesse suonato il cessato allarme. Come ho detto, <sta impazzendo per pensare sempre a quanto più ci può far lavorare>, ma dovrà finire una buona volta e spero anche subito, adesso che hanno sbarcato pure in Grecia e che ne […]

  • 20 ottobre 1944

    Mentre stiamo lavorando, ci assentiamo che c’è l’allarme, dove stiamo noi, col rumore delle macchine, non sentiamo le sirene. Andiamo nel ricovero alle 11:45 e ne usciamo a 1:30 allarme è finito. Dopo 10 minuti di nuovo c’è l’allarme ed è finito alle 2:00. Neanche questa volta sono stati a Monaco. Ieri sono stato alla […]

  • 25 ottobre 1944

    Stamattina dopo mezz’ora che stavo a lavorare, mi sono fatto male alla mano sinistra, roba da poco, ma per me non è poco, anzi è tanto perché mi farò di certo una ventina di giorni lontano dalla fabbrica. Sono proprio stufo di questa vitaccia. 13 mesi vissuti lontano dai miei cari in una terra maledetta […]

  • 27 ottobre 1944

    Oggi è stato un altro allarme. Dopo qualche ora è finita poi è suonato di nuovo l’allarme, e tutta la giornata siamo stati in allarme.

  • 29 ottobre 1944

    Alle 11:00 allarme ed è finito alle 12:30 hanno buttato anche bombe su Monaco ma non molte.

  • 31 ottobre 1944

    Anche oggi le sirene si sono fatte sentire e quasi continuamente sono stati gli apparecchi nelle vicinanze della città, spero che si avvicina la fine di questa maledetta guerra. Adesso sto a riposo, non mi alzo più presto la mattina. Ma che mi giova? Non sto lo stesso lontano dai miei cari? Non sono lo […]

  • 3 novembre 1944

    Alle 11:00 c’è l’allarme ed è finito alle 12:30 all’1:00 di nuovo squillano le sirene, all 1:30 è finito.

  • 4 novembre 1944

    Alle 11:30 allarme ed è finito all’ 1:00 a 1:45 di nuovo allarme, ed è finito alle 2:00.

  • 8 novembre 1944

    Questa notte è caduta la prima neve, fa molto freddo. Gli allarme non si possono più contare, allarme e preallarme tre quattro volte al giorno e vengono quasi sempre allo stesso orario.

  • 12 novembre 1944

    Col mio dispiacere la mano è guarita dalla ferita che mi feci e stamattina sono dovuto andare a lavorare. Sono cinque giorni che fiocca, fa un freddo terribile, si cammina su un palmo di neve, e la mattina si deve uscire alle 5:30 per ritirarsi la sera alle 6:30. Che vita!

  • 17 novembre 1944

    È cessato di fioccare ma il freddo non cessa. Quest’anno il freddo sembra molto più rigido dell’anno scorso, siamo alla metà di novembre e già ha fatto una diecina di giorni a fioccare, figuriamoci nei prossimi mesi. Gli allarme: non c’è un giorno che non suonano le sirene quattro cinque volte, spero che Iddio ci […]

  • Domenica 19 novembre 1944

    Oggi, dopo lavorato una settimana intera, sono stato di guardia alla fabbrica, così domani, lunedì, incominciamo un’altra settimana per noi è un’altro calvario. Avrà la sua fine anche questa guerra maledetta?! È dal primo novembre che si sono intensificati di molto i bombardamenti su Monaco e nel dintorno, dal primo novembre ad oggi, abbiamo avuto […]

  • 25 novembre 1944

    Oggi ho incontrato al mercato nero, località questa, in cui si trovano tutti i paesani di tutte le contrade di Monaco, Achille Verrengia e Stefano Torrico, mi hanno detto che hanno saputo con sicurezza che un certo Fortunato di San Donato, che stava insieme con Achille, e che se ne andò ammalato in Italia il […]

  • Domenica 26 novembre 1944

    Oggi c’è stato quasi sempre l’allarme. Questa sera io, Ciccillo D’Angelo, Agostino LaTorre, e un certo Di Bernardo Fossio di Frattamaggiore siamo stati in un café a Marienplatz a bere del vino. Ieri comprai una pizza, perche ho avuto un po’ di conoscenza datosi che sono ben 14 mesi che abito a Monaco, loro invece […]

  • 27 novembre 1944

    Questa notte mentre stiamo dormendo, sentiamo squillare le sirene. Scendiamo nel ricovero, dopo poco tempo incominciano a bombardare, una bomba ha fatto tremare il ricovero dove stavamo noi. Le suore pregano, spero che le loro preghiere siano ascoltate e che saremo tutti salvi per poter ritornare dalle nostre care famiglie che ci aspettano ansimanti. Dopo […]

  • 30 novembre 1944

    Questa notte alle 4:30 sono venuti di nuovo a fare la sveglia, siamo andati al ricovero, alle 6:00 è finito, dicono che hanno bombardato nelle vicinanze di Monaco.

  • 1 dicembre 1944

    Alle 1:30 pomeriggio allarme, è finito alle 2:45. Non sono venuti in città, quasi tutto il giorno c’è il pre-allarme. Mi sento male. Ho chiesto di andare dal dottore, alle 5:00 mi ha mandato il capo fabbrica.

  • 2 dicembre 1944

    Questa notte ho avuto la febbre e tuttora ce l’ho però non forte. Domani andrò dal dottore, vorrei proprio svignarmela, in questi giorni tenterò. Non ne posso più!

  • 4 dicembre 1944

    Oggi sono andato dal dottore. È una dottoressa che parla bene l’italiano, mi hanno consigliato certi amici di andare da questa dottoressa perché è molto brava, purtroppo però ho riscontrato che non è stata come dicevano, mi avevano quasi fatto credere che avrebbe potuto fare le carte per rimpatrio, ed invece mi ha dato solamente […]

  • 5 dicembre 1944

    Oggi mi sento meglio, non ho febbre. Questa notte è caduta la neve ma non fa molto freddo come in novembre. Ieri un certo Liberti Vincenzo di Carinola ha ricevuto posta da casa dalla sua moglie Lucrezia Andolfi di Casale, spero che per Natale riceverò notizie dalla mia cara moglie. Ogni giorno c’è 2, 3, […]

  • 8 dicembre 1944

    Oggi è l’Immacolata. Per me è un giorno come tutti gli altri, si è lavorato. Spero che a casa mia abbiano festeggiata questa santa giornata e che non gli abbia niente a mancare.

  • 17 dicembre 1944

    Gli allarmi sono continui, non c’è più quiete. Questa sera il terzo allarme non è stato come i precedenti della giornata. Mentre stavamo nel ricovero si sentiva sparare continuamente, poi una bomba caduta a poche diecine di metri ha fatto sobbalzare il ricovero, cessato il fuoco, siamo saliti sopra. Nelle strade ci si vede come […]

  • 18 dicembre 1944

    Siamo andati come al solito in fabbrica usciamo da casa alle 6:15, il freddo è intenso. Arriviamo alla fabbrica ed anche questa è stata danneggiata, però ben poco. Non c’è da fare perche non c’è corrente elettrica, forse sarà stata colpita la centrale dalle bombe, ma lo stesso dobbiamo stare in fabbrica a fare qualcosa […]

  • 23 dicembre 1944

    Oggi abbiamo staccato di lavorare a 1:00 e facciamo festa fino a martedì. Ci hanno dati molti soldi, ma che farmene? Ci hanno pagato una settimana in più per un totale di 44 marchi, più altri 20 per regalia e più la paga regolare, in tutto ho preso 110 marchi. Credono forse che con tutti […]

  • 24 dicembre 1944 Vigilia di Natale

    Mi sono fatto una giratina per la città. Sono andato dal Signor Schumann per vedere se gli era successo niente dal bombardamento che fecero domenica sera scorsa. Ma non l’ho trovato all’hotel, quest’hotel è stato danneggiato dalle bombe di domenica 17 dicembre, e lui rimasta senza stanza, se n’è andato da sua moglie a Konstanz […]

  • 25 dicembre 1944 Natale

    Questa è il secondo Natale che passo lontano dalla mia cara famiglia. Ieri sera, le suore dove io abito, questo è un locale gestito dalle suore, ci hanno fatto dei dolci. A mezzanotte siamo andati a messa insieme a dette suore in una cappella privata dove un parroco ha recitato la santa messa. A mezzogiorno […]

  • 26 dicembre 1944

    Stamattina, abbiamo fatto una giratina per Monaco, io, Agostino, e un certo Liberti Vincenzo di Carinola. Fa spavento. Macerie da ogni parte, e neanche si finisce, verso mezzogiorno ci siamo ritirati, benché è buon tempo da tre giorni e c’è sole, fa un freddo intensissimo. Siamo a pochi passi dalla casa squillano le sirene. Vengono […]

  • 27 dicembre 1944

    Stamattina siamo andati di nuovo a lavorare, abbiamo incominciato di nuovo il calvario, alzandoci dal letto di notte e ritornando di notte, con un freddo da cane, si lavora di nuovo alle macchine c’è di nuovo la corrente, peccato! È passato pure Natale del 44! Speriamo che non voglia venire pure Pasqua!

  • Sabato 30 dicembre 1944

    Oggi non è stato come gli altri sabati. Da quando sto in Germania, mezza giornata il sabato e tutta la giornata di domenica abbiamo fatto sempre festa, invece oggi ci hanno fatto lavorare tutto il giorno intero, e domani, domenica, l’ultimo dell’anno dobbiamo lavorare fino a mezzo giorno, così facciamo proprio la chiusura dell’anno. Ieri […]

  • Domenica 31 dicembre 1944

    Come ho detto siamo andati a lavorare anche questa mattina. Nevica e fa freddo. A mezzogiorno siamo tornati a casa a mangiare. Oggi ultimo dell’anno è stato pranzo speciale <patate> e stasera kartoffel, però per antipasto c’è sempre la famosa zuppa <acqua calda>. Penso a quelle belle serate di San Silvestro trascorse con la mia […]

  • 1 gennaio 1945!

    Oggi Capodanno E’ il secondo Capodanno che vivo in Germania. Voglio sperare che questo nuovo anno sia portatore di pace, e che Iddio aprirà la mente a tutti i capi responsabili di tanto sfacelo, di tanta infelicità, e che presto si avvicinerà il giorno della desiderata pace, per poter ritornare ogni superstite di questa inumana […]

  • 6 gennaio 1945 Epifania

    Si è lavorato mezza giornata come tutti gli altri sabati. Fa un freddo insopportabile. L’anno scorso ero meno equipaggiato a vestiario e non avevo freddo come quest’anno che sto meglio vestito e calzato. Tutti dicono che il freddo di quest’anno è enorme, la neve che è caduta per tre giorni di continuo, è tanto asciutta […]

  • Domenica 7 gennaio 1945

    È dal 1 gennaio che non abbiamo avuto l’allarme a Monaco, solo una volta martedì scorsa.  Io credo che non verranno più a Monaco forse hanno finito, hanno terminato il loro compito. Quasi l’80 percento della città è distrutta, comprese le fabbriche.  Cosa verranno a fare ancora?  Spero che Iddio faccia sempre salvi da ogni […]

  • Sempre Domenica 7 gennaio 1945

    Verso le sette di sera, siamo andati, io, Agostino, e Ciccillo, ad un locale vicino dove abito io a farci cucinare del fegato di vitella e dei maccheroni, che avevo comperato io ieri. Dopo aver mangiato abbiamo discusso un po’ di Casale e delle nostre sventurate famiglie, invocando la fine di questa inesorabile guerra che […]

  • Lunedì 8 gennaio 1945

    Ci siamo alzati verso le 9:00, le suore ci hanno dato un po’ di caffè e una fetta di pane ed abbiamo incominciato il lavoro di sgombero. Verso le 10:00 non vedendoci arrivare in fabbrica a lavorare, è venuto il nostro capo fabbrica a vedere, vedendoci tutti intenti a lavorare, e rendendosi conto della nostra […]

  • martedì 9 gennaio 1945

    Lavoriamo sempre a casa tutti insieme. Abbiamo accomodato un po’ la sala dove mangiamo e ci abbiamo messi dei letti e ci siamo arrangiati a dormire là. A mezzogiorno è venuto un impiegato dalla fabbrica dove noi lavoriamo, e ci ha fatto andare a lavorare in fabbrica, però non tutti.

  • Mercoledì 10 gennaio 1945

    Stamattina siamo andati a lavorare tutti in fabbrica, il capo ha detto che un giorno restano a casa sei olandesi per il lavoro che urge alla sistemazione della nostra abitazione, e un giorno noi quattro italiani con altri due francesi. Stiamo vedendo di fare qualche cosa per non andare a finire al lager perché si […]

  • Venerdì 12 gennaio 1945

    Oggi siamo restati a casa noi italiani con i due francesi. I tre italiani sono rimasti a casa a lavorare, ed io sono andato in giro per fare i documenti da sinistrati per tutti e quattro. Sono andato per tutti e quattro perché essendo già sinistrato il 25 aprile scorso sono più pratico in proposito, […]

  • 15 gennaio 1945

    Oggi a mezzogiorno preciso è suonato l’allarme. Siamo andati sotto la fabbrica, abbiamo tutti paura, non possiamo andare a nessun ricovero, dobbiamo restare per forza in fabbrica e questa maledetta fabbrica è stata già due volte colpita, meno male che è successo sempre di notte. Alle 1:30 le sirene hanno suonato il cessato allarme e […]

  • 17 gennaio 1945

    Oggi siamo restati a casa di nuovo tutti e quattro gli italiani a lavorare a casa, ci stiamo arrangiando alla meglio, ognuno si fa la sua tana come la volpe. Noi veramente ancora ci possiamo chiamare fortunati di fronte agli altri che sono nei lager, quello che mi racconta Agostino e Ciccillo che sono da […]

  • 18 gennaio 1945

    Oggi è stato una temperatura come se fosse stato il mese di ottobre. La neve, che fino a ieri è stata per terra secca come se fosse sabbia, ha incominciata a liquefarsi.

  • 19 gennaio 1945

    La temperatura è di nuovo gelata. Verso le 11:30 c’è stato l’allarme, meno male è finito subito senza incidenti.

  • 20 gennaio 1945

    A mezzogiorno hanno suonato di nuovo le sirene. L’allarme è durato fino a 1:30, ma grazie a Dio neanche questa volta sono venuti a Monaco. Cose strane; la gente appena udite le sirene corrono come pazzi e noi siamo obbligati a restare in fabbrica. Che Dio ci salvi! Oggi mi sono fatta una giratina per […]

  • 21 gennaio 1945

    Oggi ho incontrato Paolo Maina al mercato nero. Vado spesso a questo famoso mercato perché è l’unico posto dove si possono incontrare dei paesani, e di più comprare ogni cosa di cui si ha bisogno ma pero a prezzi sbalorditivi. Per esempio: una sigaretta costa 3 marchi, mezza giornata di lavoro; un pacchetto di tabacco […]

  • 22 gennaio 1945

    Oggi mi sono sentito tutto il giorno un angoscia terribile che da quando sto in Germania, in questa maledetta Germania, non ho mai avuto. Dio mi salvi da qualche disgrazia nella mia famiglia.

  • 25 gennaio 1945 S. Paolo

    Oggi è la festa del nostro protettore S. Paolo. Festeggeranno questa bella giornata che da tanti anni abbiamo festeggiato? Festeggeranno pure forse ma apparentemente, ma nei cuori c’è solo dolore, non c’è festa. Tristezza di cuori che aspettano i loro cari lontani da 17 mesi e che mai si vede quel luminoso giorno del ritorno.

  • 27 gennaio 1945

    Oggi mi sono incontrato con il figlio di Don Vincenzo Ceraldi di S.Ruosi, Don Tommasino. Mi ha detto che sta vedendo se può svignarsela in Italia. Siamo rimasti d’accordo per sabato prossimo di andare insieme a un posto per vedere se me ne potrei scappare anch’io. Non vedo l’ora della fine di questa maledetta guerra, […]

  • 31 gennaio 1945

    Quest’oggi ha fatto una giornata che sembrava il mese di aprile. Dopo circa un mese che ha nevicato quasi continuamente, ha fatto la prima apparizione il sole, il bel sole. La neve che è nelle strade, sulle case, ha incominciato a sciogliersi. Si cammina nelle strade con più di mezzo metro di neve liquefatta, ci […]

  • 3 febbraio 1945

    Oggi tornando dalla fabbrica siamo rimasti meravigliati. Nel ricovero dove teniamo tutte le valigie, ne abbiamo trovate 4 mancanti. Una l’hanno rubata ad un olandese, una ad un francese, e altre due a un’altro francese, un cappotto a un altro francese ancora, e un paio di scarpini a me. La mia valigia l’hanno aperta, c’erano […]

  • Domenica 4 febbraio 1945

    Ci siamo messi d’accordo tutti e 5 i derubati, e domani andremo alla polizia per denunciare i delinquenti, questi tali truffatori abitano insieme a noi stessi, però credo che sia tutto tempo perduto. Non è questa la prima volta che rubano in questa pensione, a distanza di un anno hanno rubato ben quattro volte, sono […]

  • 5 febbraio 1945

    Stamattina, tutti i derubati siamo andati in fabbrica. Abbiamo chiesto al capo di andare alla polizia per denunciare il furto. Da prima ha fatto un po’ obiezione, poi ci ha mandato. Siamo andati alla detta polizia, gli abbiamo detto del furto, ci hanno detto di andare a casa e che dopo sarebbero venuti loro sul […]

  • 6 febbraio 1945

    Oggi è venuta la polizia, si è preso tutti gli appunti ma le mie scarpe non tornano di certo più.

  • 8 febbraio 1945

    Parecchi italiani se ne stanno andando in Italia rimpatriati ammalati. Sembrami che abbiano allargata un po’ la mano a questi rimpatriati. Prima per rimpatriare uno, era come avere una grazia, era difficilissimo insomma, ora invece tutti i giorni si vedono uomini che rimpatriano per l’Italia, voglio provare anch’io questa volta. Stamattina sono andato dal dottore […]

  • 11 febbraio 1945

    Stamattina è venuto Manfrino Verrengia. Ha detto che anche lui sta vedendo di potersene andare in Italia, e forse ci riuscirà. Domani andrò dal dottore una seconda volta, voglio vedere di andare anch’io in Italia. Sono proprio nell’impossibilità di resistere ancora questa lontananza dalla mia moglie, dai miei figli! Spero che mi riuscirà! Oggi io […]

  • 12 febbraio 1945

    Ho lavorato fino a mezzogiorno e poi ho detto che dovevo andare dal dottore. Mi sono fatto dare una dichiarazione che sono ammalato e con questa sto facendo i primi passi per vedere di essere anch’io rimpatriato come tanti altri. Giovanni Augone è già partito, dal quale ho mandato un biglietto per mia moglie, spero […]

  • 15 febbraio 1945

    Questa sera appena cercavamo di addormentarci è suonato l’allarme. Ci siamo vestiti alla svelta e siamo andati al ricovero. Dopo circa un ora è finito senza che si è sentito nessun colpo. All 1:30 mentre stavamo in pieno sonno, hanno di nuovo squillato le sirene, Siamo scappati di nuovo al ricovero. Dopo tre, quattro minuti […]

  • 16 febbraio 1945

    Oggi sono andato dal dottore per un altra visita per farmi rimpatriare. Mi ha fatto un altro certificato con il quale cercherò di essere visitato per il rimpatrio. Sono andato dal capo fabbrica per farmi fare il nulla osta, ma questi, malgrado che gli ho fatto capire la mia situazione e quella di mia moglie […]

  • San Biascio 22 febbraio 1945

    Ho saputo tramite d’altri che anche Verrengia Manfrino è partito per l’Italia. Non si è fatto neanche vedere, ma ciò non mi è strano, lo conoscevo anche a Casale. Oggi c’è stato un’altro allarme.

  • 23 febbraio 1945

    Altro allarme.

  • 24 febbraio 1945

    Altro allarme. Oggi ero appena venuto dalla fabbrica è venuto a trovarmi Domenico Minchella che anche lui va in Italia. Gli ho raccomandato di recarsi subito a casa mia, se riuscirà ad arrivare subito a casa, e di assicurare a mia moglie che io sto bene e che forse se Iddio vorrà, fra poco sarò […]

  • 25 febbraio 1945

    Verso le 10:00 di sera hanno squillato le sirene. Siamo scappati al ricovero in gran fretta. Dopo quasi un quarto d’ora circa è incominciato il bombardamento. La paura non è stata come l’ultimo bombardamento del 7 gennaio ma neanche tanto lieve. Dopo circa due ore è finito. Iddio ci ha salvati anche questa volta. In […]

  • 27 febbraio 1945

    Oggi un’altra allarme. La gente corre ai ricoveri come impazzita. Finalmente dopo due ore è finito.

  • 28 febbraio 1945

    Alle 10:00 hanno suonato le sirene, poco più di mezzo giorno è finito, poi c’è stato due o tre volte il pre-allarme. Alle 8:00 di sera un altro allarme, alle 10:00 ancora un altra, insomma è stata una giornata in continuo suono di sirene, ma grazie agli attaccanti non ci hanno disturbati con le bombe, […]

  • 1 marzo 1945

    Oggi c’è stato circa due ore d’allarme.

  • 2 marzo 1945

    Come ieri altre due ore e più d’allarme.

  • 3 marzo 1945

    Stamattina uscendo per andare a lavorare sono rimasto meravigliato nel vedere la neve a terra, dopo più di un mese, abbiamo avuta di nuovo la neve ed una temperatura fredda, tutto il giorno ha fioccato sempre ed ha fatto molto freddo, è ritornata la temperatura del mese di gennaio.

  • Prima domenica di marzo 1945

    Verso le 10:00 si sono fatte sentire le sirene. Fiocca ancora, la gente corre da tutte le parti dirigendosi verso i ricoveri, abbiamo sentito per radio, che ci sono molte formazioni da bombardamento e perciò tutti fuggono precipitosamente. Alle 11:00 siamo usciti neanche questa volta sono venuti a Monaco.

  • 6 marzo 1945

    Questa notte mentre stavamo in pieno sonno ho sentito strillare le sirene. Era mezzanotte ci siamo vestiti alla svelta e siamo scappati al ricovero. Dopo qualche ora è finito senza alcun incidente, però solo il freddo che si è assaggiato, uscendo dal letto caldo ed andando in mezzo alla strada. C’è qualche palmo di neve […]

  • 9 marzo 1945

    Oggi un altro allarme ma grazie a Dio senza bombardare. Sono 10 giorni che provai anch’io per vedere di andare in Italia e tuttora non ho abbandonata la lotta ma non ci riesco. Si deve crepare in Germania!

  • 12 marzo 1945

    Oggi c’è stato un altro allarme a mezzo giorno preciso. È sempre questa l’ora degli allarmi, vengono sempre a mezzogiorno. È tornato l’inverno. Ha nevicato per 10 giorni consecutivi. Il mese di febbraio è stato come un mese di primavera, invece adesso siamo quasi alla metà di marzo e non abbiamo ancora veduto il sole […]

  • 13 marzo 1945

    Questa notte mentre stavamo dormendo è suonato l’allarme. Erano le 11:00 quando abbiamo sentito squillare le sirene, ci vestiamo alla svelta e corriamo al ricovero. Dopo qualche ora è finita. Non c’eravamo ancora addormentati che suonano di nuovo le sirene, di nuovo ci vestiamo e corriamo al ricovero, dopo mezzanotte è finito anche il secondo […]

  • 14/15 marzo 1945

    Ieri e oggi sempre allarme e pre-allarme quasi tutto il giorno, ma neanche sono venuti a Monaco, hanno scelto altri obiettivi. Questi giorni sta facendo un tempo veramente bello, sempre sereno e fa caldo anche, non c’è più neve e non fa più freddo.

  • 19 marzo 1945

    È suonato l’allarme alle 11:20 ed è finito alle 3:40. Un allarme così lungo non si è mai verificato a Monaco da quando ci sono io.

  • 21 marzo 1945

    Un’altro allarme. Erano le 11:00 quando è suonato l’allarme. Non possiamo uscire di fabbrica e non ci fa entrare, il capo fabbrica, neanche nel ricovero. Io di nascosto sono riuscito a scapparmene fuori e sono andato ad un ricovero poco lontano. L’allarme è cessato alle 3:15 quando sono andato in fabbrica avevano già mangiato gli […]

  • 22/23 marzo 1945

    Allarme. C’è sempre un sole che è una bellezza per chi se lo può godere, per me non posso di certo godermelo, la fabbrica sembra una cantina, si entra la mattina e si sorte la sera.

  • 24 marzo 1945

    È mezzogiorno meno dieci, suona l’allarme. Ci mandano sotto la fabbrica dove basta cadere un solo spezzone per sfondare, e non ci lasciano uscire, peggio degli schiavi, mentre gli operai delle altre fabbriche li lasciano andare dove vogliono. Io approfittando che nessuno mi vedeva, me la sono svignata, tanto alle 12:15 si stacca di lavorare. […]

  • Lunedì Santo 1945

    Questa sera, tornando da lavorare finalmente, una lettera. Presala nelle mani, ho conosciuto sulla busta la mia calligrafia. Sono rimasto confuso, non pensando che poteva essere una delle tante che ho scritte per tramite della Croce Rossa di Vienna, con doppia busta, cioè con la busta di ritorno. Qualcuno mi ha detto: “Tu hai scritto […]

  • Martedì Santo 1945

    Questa notte ho dormito pochissimo, mi sono svegliato molte volte ed ogni qualvolta che mi svegliavo, due lacrime mi scendevano sulle guance ed un nodo mi stringeva la gola. Mi sembrava di vedermi sempre la mia moglie con i cari figlioli innanzi a me, mi veniva in mente, come se fosse stato ieri, quando nell’estate […]

  • mercoledì 28 marzo 1945

    Il tempo è molto nuvoloso e piove anche un po’. Fino alla Domenica delle Palme, è stato un bel tempo e anche caldo che neanche nei mesi dell’estate dell’anno scorso si sono verificati così belle giornate, ma da Lunedì Santo è incominciato a piovicolare. Adesso mi sento più contento, mi è passata un po’ quell’angoscia […]

  • Sabato Santo 1945

    Oggi verso mezzo giorno mentre stavamo lavorando sempre alla solita fabbrica è suonato l’allarme, dopo circa un ora è finito senza alcun incidente. Era qualche settimana che non si sentiva più allarme, ne pre-allarme, credevamo che forse ci sarebbe stato qualche colloquio per finire questa maledetta guerra, ma purtroppo non è così, continua ancora!

  • Pasqua 1945

    Questa è la seconda Pasqua che faccio in terra tedesca, è la seconda Pasqua che mia moglie con i cari figli è costretta a passare senza di me! Che colpi mortali per il cuore sono queste feste, meglio se non mai venissero. Chissà che Pasqua desolata avrà fatta la mia povera moglie senza di me, […]

  • Martedì in Albis

    Oggi abbiamo lavorato come tutti gli altri giorni e come tutti gli altri giorni abbiamo mangiato patate senza condimento, e adesso anche pochissimo sale, anche la giornata di Pasqua abbiamo mangiato patate a mezzogiorno e sera, sempre senza condire. Con il mangiare si è fatto serio l’affare; non si trova più pane al mercato nero, […]

  • Mercoledì in Albis 1945

    Sono stufo di lavorare, mi sento male. Questa mattina, ho chiesto al capo fabbrica il modulo per andare dal dottore, non me l’ha voluto dare, ha detto che devo lavorare, più tardi sono andato di nuovo, allora lui ha mandato un suo impiegato, degno di lui, soprannominato da noi “spaventapasseri” dalle suore dove io abito […]

  • 6 aprile 1945

    Questa sera è venuto a trovarmi il Signor Paolo Schumann. Lui ora si trova ad una cittadina chiamata Landshut ad una settantina di chilometri da Monaco, ci siamo bevuti una birra insieme. Mi ha quasi assicurato che fra questo mese deve finire, ma io poco ci credo, le l’ho detto “dovrebbe finire ma questi vostri […]

  • 7 aprile 1945

    Oggi abbiamo dovuto correre due volte al ricovero e ci siamo stati per circa tre ore continuate.

  • 8 aprile 1945

    Altre due volte l’allarme. Ho paura che da un giorno all’altro ci fanno la pelle con questi attacchi all’improvviso. Se per questo mese non finisce, io ho deciso proprio di tagliare la corda. Prima suonava l’allarme, e poi venivano gli apparecchi, si aveva il tempo di andare in qualche posto, in qualche rifugio buono o […]

  • 9 aprile 1945

    Questa notte: a mezzanotte precisa è suonato il “pre-allarme”, due o tre minuti l’allarme, ma durante che le sirene suonavano, gli apparecchi hanno scaricato il loro peso. Non abbiamo fatto neanche in tempo a buttarci dal letto che una forte detonazione ci ha storditi tutti. Ci siamo vestiti e scappati al ricovero, ma fatica inutile. […]

  • 11 aprile 1945

    Oggi giusto come mi disse il dottore sono ritornato da lui, finiti gli 8 giorni di riposo. Naturalmente gli ho detto che mi sento ammalato e che ho la febbre. Mi ha dato il termometro e mi ha mandato nella solita stanza a me solo, e la strofino e strofino come feci mercoledì scorso finché […]

  • 13 aprile 1945

    Oggi ho da poco mangiato e sto dormendo a letto a casa sopra il letto quando mi sento chiamare; mi sveglio e vedo il mio capo fabbrica accompagnato dal suo impiegato, un’uomo, quest’ultimo, degno di lui, vigliacco e disgraziato come lui. Mi chiama e mi dice: Domani devi venire a lavorare, io gli ho risposto […]

  • 14 aprile 1945

    Mi sono alzato ed invece di andare a lavorare come voleva il disgraziato del mio capo, mi sono messo in giro per la città. Già ho tutto pronto per partire, ho preparato un po’ di pane, qualche poca di vecchia biancheria che ho. Mentre sto camminando vicino alla piccola stazione di Ost Bahnhoff, m’incontro con […]

  • 15 aprile 1945

    Stamattina siamo andati alla Delegazione italo-tedesca per vedere cosa ci dicono. Siamo in 5, uomini che veniamo chi da una parte, e chi dall’altra della Germania. Arrivati alla delegazione, con grande sorpresa ci sono più di 300 uomini. Vista tale moltitudine di uomini penso subito che l’imbroglio mi sarà molto facile. Incominciamo a domandare a […]

  • 16 aprile 1945

    Stamattina mi sono presentato alla stazione dove c’erano moltissimi italiani da rimpatriare e mi sono messo in mezzo a loro ed il primo treno che è arrivato siamo saliti. Finalmente sono arrivato al Brennero. Sento per la prima volta, dopo 20 mesi parlare gente italiana. Consegnati i marchi 320 in tutto, mi chiedono i documenti […]

  • 27 aprile 1945

    Stamattina sono andato a vedere il ponte di Rialto sul Canale Grande, poi Piazza San Marco, la cattedrale, e il Ponte dei Sospiri, è veramente incantevole.

  • 28 aprile 1945

    Stamattina mentre cammino per la città ho incontrato una signora, si accorge che non sono di Venezia a mi domanda dove vado, gli risponde che cerco qualche casa, qualche posto dove posso riparare fino a che non passa il fronte. Lei mi dice che può ospitarmi a casa sua e mi dice: Torna a Mestre […]

  • 29 aprile 1945

    Oggi ho letto sul giornale che tutti quelli ritornando dalla Germania possono andare al Distretto militare di Venezia dove gli vengono pagati gli assegni per tutto il periodo che sono stati in Germania. Io e uno di Roma andiamo a Venezia che è vicina. Appena arrivati a Venezia andiamo al distretto. Qui gli dico che […]

  • 30 aprile 1945

    Stamattina siamo andati dal Cardinale a Piazza San Marco, ci ha parlato di Venezia, ci ha domandato se andiamo a messa, poi ci ha dato 100 lire a me e 100 al mio amico, poi siamo andati nella chiesa di San Marco- e che meraviglia. Camminiamo per Venezia, ci sono monumenti da ogni parte. Qui […]

  • 1 maggio 1945

    Stamattina mentre stiamo vestendoci sentiamo sparare, portano qualche ferito. Scendiamo in fretta usciamo sulla strada e vediamo gente che fugge da tutte le parti, ci sono uomini e donne con armi di ogni specie e bombe a mano. Di fronte alla caserma c’è una piccola brachetta con quattro/cinque tedeschi e tutt’intorno è chiuso con reticolati. […]

  • 2 maggio 1945

    Stamattina ci siamo alzati e siamo andati a Piazza Roma. La troviamo piena di soldati alleati, dei tedeschi non se ne sente neanche la puzza. I soldati alleati entrano nella città senza armi, è tutto quieto, entrano nei negozi e fanno compere di molti oggetti. Ci sono dei soldati neozelandesi che sembrano giganti anche noi […]

  • 3 maggio 1945

    Stamattina siamo andati a Piazza Roma per vedere se ci sono corriere che vanno a Mestre, visto che ci sono, torniamo alla caserma, prendiamo la poca roba che abbiamo e torniamo alla piazza. Prendiamo la corriera e andiamo a Mestre, qui non ci sono i mezzi, decidiamo di andare a piedi a Padova. Io, quello […]

  • 4 maggio 1945

    Ci mettiamo a camminare per Bologna, passa un carretto e ci mette sopra la poco roba che portiamo e noi camminiamo a piedi. Verso le 8:00 siamo a Bologna. Qui ci presentiamo a una caserma di soldati dove c’è molta gente in fila vicino all’entrata. Ci sono famiglie intere a centinaia, a migliaia che vogliono […]

  • 5 maggio 1945

    Stamattina siamo andati di nuovo alla caserma dove partono i camion, mentre mi sto mettendo in fila, vedo un carabiniere che mi pare di conoscere, ci vado vicino e gli domando: ma tu non sei quello che lavorava con Vincenzo Verrengia a Casale? Mi risponde di sì. Gli chiedo da quanto tempo manca da Casale, […]

  • 6 maggio 1945

    Stamattina siamo andati ancora a fare fila per prendere il nostro numero per partire, ma neanche oggi ce l’abbiamo fatta.

  • 7 maggio 1945

    Di nuovo in fila alla Caserma, stamattina controllo un po’ i numeri che hanno quelli che scorrono, guardo il mio numero e vedo che oggi ci entro anch’io nei partenti. Ma man, mano che la gente esce col biglietto di partenza, io non mi avvicino all’ingresso. Mi accorgo che c’è un imbroglio. Allora esco dalla […]

  • 8 maggio 1945

    Con i camion ci hanno portati a Rimini, le ferrovie fin qui sono tutti fuori uso. Qui prendiamo il treno – cavalli 8, uomini 40, ma siamo quasi il doppio, ma non m’importa sono contentissimo anche se ci fanno viaggiare nell’immondizia. Verso le 1:00 siamo a Roma, io e Pasquale Migliozzi. Appena scesi prendiamo un […]


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