A blog from World War 2 | Un Blog dalla Seconda Guerra Mondiale

mercoledì 28 marzo 1945

Il tempo è molto nuvoloso e piove anche un po’. Fino alla Domenica delle Palme, è stato un bel tempo e anche caldo che neanche nei mesi dell’estate dell’anno scorso si sono verificati così belle giornate, ma da Lunedì Santo è incominciato a piovicolare. Adesso mi sento più contento, mi è passata un po’ quell’angoscia che fino a l’altro ieri mi tormentava continuamente, questa notizia di mia moglie che assicura che stanno tutti bene e che da 18 mesi aspettavo è stata una buona medicina per il mio cuore straziato da così inumana separazione dai miei cari, ma nel fondo del mio cuore c’è sempre tristezza, c’è sempre angoscia finché non avrò la grande gioia di poter abbracciare la mia cara moglie con i miei cari figli!

Sabato Santo 1945

Oggi verso mezzo giorno mentre stavamo lavorando sempre alla solita fabbrica è suonato l’allarme, dopo circa un ora è finito senza alcun incidente. Era qualche settimana che non si sentiva più allarme, ne pre-allarme, credevamo che forse ci sarebbe stato qualche colloquio per finire questa maledetta guerra, ma purtroppo non è così, continua ancora!

Pasqua 1945

Questa è la seconda Pasqua che faccio in terra tedesca, è la seconda Pasqua che mia moglie con i cari figli è costretta a passare senza di me! Che colpi mortali per il cuore sono queste feste, meglio se non mai venissero. Chissà che Pasqua desolata avrà fatta la mia povera moglie senza di me, sono già 18 mesi finiti che vive senza di me, sono già due Natali e due Pasque che per la mia mancanza è costretta a non fare festa come sempre abbiamo fatto, ma credo a piangere e a maledire la guerra e quei vigliacchi che mi portarono via da casa.Che non vorrà più finire questa guerra? Vogliono proprio che sia tutto distrutto e che siamo tutti morti? Ma che forse non vogliono farmi avere la grande gioia di abbracciare la mia moglie con i miei cari figli?!

Martedì in Albis

Oggi abbiamo lavorato come tutti gli altri giorni e come tutti gli altri giorni abbiamo mangiato patate senza condimento, e adesso anche pochissimo sale, anche la giornata di Pasqua abbiamo mangiato patate a mezzogiorno e sera, sempre senza condire. Con il mangiare si è fatto serio l’affare; non si trova più pane al mercato nero, e se qualche kilo si riesce a trovarlo costa 40 marchi, più di una settimana di lavoro, una sigaretta costa 5 marchi e qualcuno pretende anche 6. La nostra tessera per fumare è di due sigarette giornaliere quindi i fumatori che vogliono fumare si devono vendere anche le scarpe dai piedi, perché con una intera settimana di lavoro, possono comprarsi da fumare solo per mezza giornata (8 sigarette), 100 grammi di carne costano 20 marchi e non si trova facilmente. C’è Agostino e Ciccillo che tirano la cinghia proprio forte adesso. Dove sto io ad abitare si mangia male e va sempre più peggiorando, ho conosciuto in Germania anche cosa sono le monache, si vestono di bianco e di nero ma sono sepolcri imbiancati e non altro. Queste monache, che gestiscono questo locale dove siamo una quarantina di stranieri ed anche qualche tedesco, si prendono le nostre tessere mensili che c’è per quanto è poco ma c’è, burro, grasso, uova, pane bianco ecc. Mangiano tutto loro e a noi ci fanno mangiare sempre carote e patate, e non solo questo, ma i modi che hanno bisognerebbe vedere- le monache. Io non posso proprio più sopportare da mangiare queste porcherie non ne posso più, non vogliono proprio scendere giù queste patate schifose. Sono 550 giorni che mi hanno portato in Germania mi hanno fatto mangiare millecento volte patate; che stomaco ci vuole a vivere in Germania! Se avrò la gioia di ritornare non potrò mai più dimenticarla!

Mercoledì in Albis 1945

Sono stufo di lavorare, mi sento male. Questa mattina, ho chiesto al capo fabbrica il modulo per andare dal dottore, non me l’ha voluto dare, ha detto che devo lavorare, più tardi sono andato di nuovo, allora lui ha mandato un suo impiegato, degno di lui, soprannominato da noi “spaventapasseri” dalle suore dove io abito a domandare se stamattina mi ero bevuto il caffè, le suore gli hanno risposto di sì, così questo è venuto vicino alla mia macchina dove io stavo a lavorare e mi ha detto: “Stamattina hai bevuto il caffè, non sei ammalato, devi lavorare.” Ho lavorato e quando abbiamo staccato di lavorare la sera sono andato dal dottore senza il modulo, e così ho avuto, per adesso otto giorni di riposo, e poi vedremo il da fare. Ieri ci è stato 2 volte l’allarme e tutti i giorni c’è 4/5 volte il pre-allarme, credo che si avvicini il principio della fine!

6 aprile 1945

Questa sera è venuto a trovarmi il Signor Paolo Schumann. Lui ora si trova ad una cittadina chiamata Landshut ad una settantina di chilometri da Monaco, ci siamo bevuti una birra insieme. Mi ha quasi assicurato che fra questo mese deve finire, ma io poco ci credo, le l’ho detto “dovrebbe finire ma questi vostri connazionali hanno la testa troppo dura!”

7 aprile 1945

Oggi abbiamo dovuto correre due volte al ricovero e ci siamo stati per circa tre ore continuate.

8 aprile 1945

Altre due volte l’allarme. Ho paura che da un giorno all’altro ci fanno la pelle con questi attacchi all’improvviso. Se per questo mese non finisce, io ho deciso proprio di tagliare la corda.
Prima suonava l’allarme, e poi venivano gli apparecchi, si aveva il tempo di andare in qualche posto, in qualche rifugio buono o cattivo, come si poteva, ma ore mentre si sta a dormire o mangiare o lavorare, si sente una scarica di bombe e male quel posto dove cadono, e dopo suona l’allarme o “pre-allarme” e se seguita in questo modo è pericoloso più dei grandi attacchi. Questi apparecchi isolati, chiamati caccia bombardieri, sono molto pericolosi perché con la loro comparsa non suonano l’allarme, e ora che si sono avvicinati con le basi e sono quasi tutto il giorno a farci compagnia.

9 aprile 1945

Questa notte: a mezzanotte precisa è suonato il “pre-allarme”, due o tre minuti l’allarme, ma durante che le sirene suonavano, gli apparecchi hanno scaricato il loro peso. Non abbiamo fatto neanche in tempo a buttarci dal letto che una forte detonazione ci ha storditi tutti. Ci siamo vestiti e scappati al ricovero, ma fatica inutile. Quando noi eravamo nel ricovero gli apparecchi avevano già terminato il loro compito e se n’erano andati. Oggi alle 4:00 di nuovo allarme, dopo che siamo stati quasi l’intera giornata sempre in pre-allarme. Dopo circa mezz’ora sono comparsi gli apparecchi nel cielo della città, hanno fatto una buona scaricata di bombe, però tutte nella periferia della città.

11 aprile 1945

Oggi giusto come mi disse il dottore sono ritornato da lui, finiti gli 8 giorni di riposo. Naturalmente gli ho detto che mi sento ammalato e che ho la febbre. Mi ha dato il termometro e mi ha mandato nella solita stanza a me solo, e la strofino e strofino come feci mercoledì scorso finché il termometro è salito a 38 e due linee di febbre; ho aspettato che mi ha chiamato l’infermiera e gli ho consegnato il termometro, il medico lo ha guardato, gli ho regalato una sigarette e un’altra alla sua infermiera e mi ha dati altri 5 giorni di riposo, dovrò tornare da lui lunedì e poi vedremo il da fare. Non ci voglio proprio più andare in fabbrica, sono proprio stufo di questi vigliacchi tedeschi, che brutta gente! Che cani d’uomini.


This work is licensed under Creative Commons BY-NC-ND
Powered by WordPress