A blog from World War 2 | Un Blog dalla Seconda Guerra Mondiale

9 ottobre 1944

Alle 10:30 è suonato l’allarme dopo 20 minuti è finito, cosi l’abbiamo scampata pure stavolta, voglio sperare nel Sommo Dio che mi faccia sempre salvo da ogni pericolo. Non è per me, per la mia vita, perché ormai sono stufo di vivere in questo modo, è per la mia moglie, i miei figli. Cosa ne sarà mai di loro se io non tornerò? Dovrà andare, la cara mia Carmosina, a lavorare, cosa che non ha mai fatto? Ed anche lavorando potrà lei sostituire me? No! Dio non permetterà questo, mi farà tornare dai miei congiunti per poterli fare felici! Mi aspettano ogn’ora invocandomi ovunque.

15 ottobre 1944

Oggi tutti gli italiani che lavorano con Rockinger, dove lavoro pure io, che stavano a Fasanerie Nord, li hanno fatti venire tutti ad abitare a Monaco in una scuola che si trova poco lontano da dove abito io, questo cambiamento di residenza è avvenuto dietro i grandi bombardamenti che fanno a Monaco. Siccome quando fanno questi bombardamenti colpiscono quasi sempre le ferrovie, allora questi operai che abitano fuori di città non possono venire a lavorare oppure arrivano sul lavoro con molto ritardo perché non ci sono mezzi di trasporto e siccome il nostro capo fabbrica sta uscendo pazzo per pensare a quanto più ci può far lavorare specialmente in questi ultimi tempi, ha deciso questo cambiamento di residenza dei suoi operai. Insieme a questi c’è anche LaTorre Agostino e D’Angelo Ciccillo, con altri italiani. Ci sono molti dei Ventarolesi che furono rubati alle loro famiglie come noi, c’è anche il figlio di Carmine Montano, e c’è Verrengia Manfrino a Iannotta Giovanni di Casale. Ci sono moltissimi russi, uomini, donne, francesi anche, insomma tutte le razze.
Ottobre sta facendo qualche giornata di sole, però non è per me! Come ho detto mi alzo la mattina alle 5:30 per trovarmi sul lavoro alle 6:30 precise! Il giorno sempre dentro come i carcerati e la sera si esce all’oscuro e si rientra all’oscuro! É così il bel sole di qualche rara giornata di ottobre non possiamo neanche vederlo. Quando mi ricordo di quelle passeggiate in campagna, quando mi ricordo che andavo col mio caro Antoniuccio a cogliere i fichi. Ah che belle giornate erano quelle! Ritorneranno?!

Lunedì 16 ottobre 1944

Alle 11:30 è suonato l’allarme, alle 11:40 ci ha mandato a lavorare senza che ancora avesse suonato il cessato allarme. Come ho detto, <sta impazzendo per pensare sempre a quanto più ci può far lavorare>, ma dovrà finire una buona volta e spero anche subito, adesso che hanno sbarcato pure in Grecia e che ne hanno occupato la capitale. E quando si sbrigano? Ah quanto deve essere crudele il mondo! Non potevo mai immaginare che avrei dovuto tanto soffrire. Non è per me che io soffro perché se fossi solo al mondo, per la mia vita, non sarebbe niente quasi, stare in questa grande e bella Germania! Rimpiangerei solo la libertà perduta, e le belle giornate del nostro clima. Ma quando penso che ho una moglie con i miei cari due bambini, che i primi ed i migliori frutti erano i loro, e tutto il fabbisogno non gli feci mai mancare, ed ora chissà se hanno ogni cosa, chissà se mangiano quei bei frutti e se hanno il nutrimento necessario. Quando penso a questo non posso fare a meno di piangere. Come sarei felice di poterli abbracciare. Mi sembra che ora vedo correre la piccola mia Marinella, che si è fatta grande insieme al suo caro fratellino e tutte e due aspettano il caro papà che ritorna dalla maledetta Germania, ed insieme alla cara mamma pregano la sera che Iddio faccia ritornare presto il loro caro genitore e marito. Mentre scrivo non riesco a trattenere una lacrima, ma spero e prego anch’io che presto ritornerò e troverò sani e salvi la mia cara moglie con i nostri cari bimbi, per potergli presto far dimenticare le sofferenze che, senza dubbio durante la mia assenza, hanno dovuto subire.

20 ottobre 1944

Mentre stiamo lavorando, ci assentiamo che c’è l’allarme, dove stiamo noi, col rumore delle macchine, non sentiamo le sirene. Andiamo nel ricovero alle 11:45 e ne usciamo a 1:30 allarme è finito. Dopo 10 minuti di nuovo c’è l’allarme ed è finito alle 2:00. Neanche questa volta sono stati a Monaco. Ieri sono stato alla stazione per vedere se partivano italiani ammalati per l’Italia. Ho trovato uno di Napoli, mi ha detto che lui cercava di raggiungere subito Napoli. Gli ho dato un biglietto e l’ho tanto pregato di farlo recapitare all’indirizzo che c’è sopra. Mi ha assicurato che se gli riuscirà di raggiungere Napoli andrà lui stesso a casa mia a portare mie notizie. Non è questa la prima notizia che mando da militari italiani ma bensì parecchie altre volte, spero che qualcuna sia giunta. Scrissi anche a Roma ai miei cugini, a mio fratello a Terni, a mio cognato a Pianosa raccomandando a tutti di fare sapere se ne avevano occasione, mie notizie alla mia cara moglie, perciò credo che abbia già ricevute molte volte mie notizie. Ho scritto anche sei volte con i moduli della Croce Rossa e spero che qualche giorno avrò la sorpresa di ricevere anch’io sue notizie.

25 ottobre 1944

Stamattina dopo mezz’ora che stavo a lavorare, mi sono fatto male alla mano sinistra, roba da poco, ma per me non è poco, anzi è tanto perché mi farò di certo una ventina di giorni lontano dalla fabbrica. Sono proprio stufo di questa vitaccia. 13 mesi vissuti lontano dai miei cari in una terra maledetta dove non si conosce altro che lavorare e schiavitù! E quando finirà questo calvario?

27 ottobre 1944

Oggi è stato un altro allarme. Dopo qualche ora è finita poi è suonato di nuovo l’allarme, e tutta la giornata siamo stati in allarme.

29 ottobre 1944

Alle 11:00 allarme ed è finito alle 12:30 hanno buttato anche bombe su Monaco ma non molte.

31 ottobre 1944

Anche oggi le sirene si sono fatte sentire e quasi continuamente sono stati gli apparecchi nelle vicinanze della città, spero che si avvicina la fine di questa maledetta guerra. Adesso sto a riposo, non mi alzo più presto la mattina. Ma che mi giova? Non sto lo stesso lontano dai miei cari? Non sono lo stesso privo di loro notizie?!

3 novembre 1944

Alle 11:00 c’è l’allarme ed è finito alle 12:30 all’1:00 di nuovo squillano le sirene, all 1:30 è finito.

4 novembre 1944

Alle 11:30 allarme ed è finito all’ 1:00 a 1:45 di nuovo allarme, ed è finito alle 2:00.


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