Mentre stiamo lavorando, ci assentiamo che c’è l’allarme, dove stiamo noi, col rumore delle macchine, non sentiamo le sirene. Andiamo nel ricovero alle 11:45 e ne usciamo a 1:30 allarme è finito. Dopo 10 minuti di nuovo c’è l’allarme ed è finito alle 2:00. Neanche questa volta sono stati a Monaco. Ieri sono stato alla stazione per vedere se partivano italiani ammalati per l’Italia. Ho trovato uno di Napoli, mi ha detto che lui cercava di raggiungere subito Napoli. Gli ho dato un biglietto e l’ho tanto pregato di farlo recapitare all’indirizzo che c’è sopra. Mi ha assicurato che se gli riuscirà di raggiungere Napoli andrà lui stesso a casa mia a portare mie notizie. Non è questa la prima notizia che mando da militari italiani ma bensì parecchie altre volte, spero che qualcuna sia giunta. Scrissi anche a Roma ai miei cugini, a mio fratello a Terni, a mio cognato a Pianosa raccomandando a tutti di fare sapere se ne avevano occasione, mie notizie alla mia cara moglie, perciò credo che abbia già ricevute molte volte mie notizie. Ho scritto anche sei volte con i moduli della Croce Rossa e spero che qualche giorno avrò la sorpresa di ricevere anch’io sue notizie.