Stamattina, tutti i derubati siamo andati in fabbrica. Abbiamo chiesto al capo di andare alla polizia per denunciare il furto. Da prima ha fatto un po’ obiezione, poi ci ha mandato. Siamo andati alla detta polizia, gli abbiamo detto del furto, ci hanno detto di andare a casa e che dopo sarebbero venuti loro sul posto. Alle 10:30 non erano ancora venuti, allora io e un olandese siamo andati ad un ufficio a vedere se ci avevano fatto i buoni per la roba che ci si bruciò all’ultimo bombardamento (7 gennaio). Mentre stavamo a quest’ufficio è suonato l’allarme. Tutti scappano come pazzi, noi non sappiamo dove andare, siamo molto lontani da casa ed è quasi mezzogiorno, la strada è piena di neve e di fango, ci mettiamo a camminare in cerca di qualche rifugio, ma a destra e sinistra non c’è una casa all’impiedi, è tutto rotto. Camminiamo sempre tanto, non spara neanche la contraerea, si vede che devono essere lontani gli apparecchi. Dopo poco più di mezz’ora arriviamo stanchi a casa. Poco dopo incomincia a sparare la contraerea, noi non siamo andati neanche al ricovero, e molta altra gente se ne sta a guardare gli apparecchi che comodamente volano a distanza dalla città. Meno male che non si sono fermati a Monaco, ma però sono stati nelle immediate vicinanze perche l’allarme è durato tre ore di continuo. Sono le 4:00 e la polizia, la bella polizia, non è ancora venuta, noi tutti i derubati, stiamo ad aspettare per indicargli il posto delle valigie rubate e come sono state rubate.