Stamattina è venuto Manfrino Verrengia. Ha detto che anche lui sta vedendo di potersene andare in Italia, e forse ci riuscirà. Domani andrò dal dottore una seconda volta, voglio vedere di andare anch’io in Italia. Sono proprio nell’impossibilità di resistere ancora questa lontananza dalla mia moglie, dai miei figli! Spero che mi riuscirà! Oggi io e Manfrino ci abbiamo fatta una passeggiata per la città. Abbiamo veduto cose terrificanti. Un cimitero, che per una lunghezza di circa un chilometro, costeggia una strada, abbiamo visto cose che non possono credersi: Tombe, croci, fosse, grandi alberi, tutto spezzato, tutto frantumato, tutto sottosopra, cose che fa paura a guardare. Questo è stato fatto l’ultimo bombardamento del 7 gennaio. Poi siamo andati a trovare un certo Silvio Grassini di Roccamonfina. Già molte altre volte ero stato da quest’ultimo e sapevo molto bene la strada come so la mia casa. Ma arrivati nella strada, mi sono fermato, non sapendo se era quella o no, col l’ultimo bombardamento gli hanno cambiato tanto i connotati da confondermi a non riconoscerla, ma poi sono riuscito ugualmente a scovarla in mezzo alle macerie.