Oggi ho letto sul giornale che tutti quelli ritornando dalla Germania possono andare al Distretto militare di Venezia dove gli vengono pagati gli assegni per tutto il periodo che sono stati in Germania. Io e uno di Roma andiamo a Venezia che è vicina. Appena arrivati a Venezia andiamo al distretto. Qui gli dico che i tedeschi mi presero all’isola di Creta e che ero sergente mi domandano quando fui fatto caporale, quando caporal maggiore, e quando Sergente, gli dico tutte le date con precisione, si prendono il mio nome e quello del mio amico. Il mio nome l’ho dato falso da quando sono arrivato a Innsbruck per paura che mi avrebbe rintracciato attraverso i telefoni il mio capo fabbrica da Monaco. Appena arrivai ad Innsbruck, strappai ogni cosa che portava il mio nome, ed il mio nuovo nome è Ullucci Carmine, nome di mia moglie. E con questo nome arrivai fino a Roma. La sera ci chiamano allo sportello del distretto e mi danno 24,450 lire e 15,000 e dispari al mio amico. Usciti fuori andiamo a Piazza Roma per prendere la corriera per tornare a Carpenedo, ma l’ultima è già partita. Ritorniamo in città per trovare qualche posto per passare la notte. Troviamo la caserma della Croce Rossa Italiana.
Qui domandiamo se possono farci dormire per una notte, ci viene risposto che non ci sono letti, ma dopo un po’ di insistenza ci fanno entrare. Mi accorgo che dentro, di soldati ce ne sono ben pochi, il resto sono imboscati napoletani che il giorno mangiano, bevono, e giocano a carte. Saliamo al primo piano e troviamo una camerata piena di letti, ma la notte non ci viene a dormire nessuno. Visto questo restiamo qua ogni notte e nessuno ci dice niente.